Senza alcuna ombra di dubbio, la conformazione del bacino femminile è differente da quello maschile, per i motivi che tutti conoscono.
Per quanto concerne l’area ciclistica, possiamo osservare che la zona di contatto, in particolare l’area pubica e le due grandi tuberosità ischiatiche, presentano alcune differenze.
Nell’uomo l’arco ischiatico, cioè quella sorta di piccolo ponte che va da una tuberosità ischiatica all’altra, si presenta più stretto alla base e con un’altezza della volta molto pronunciata. Nelle donne, invece, l’arco ischiatico risulta più basso e con una base più aperta.
Questo differente aspetto morfologico ha portato molti “illustri” personaggi del mondo del ciclismo a sostenere che le donne avessero una distanza delle ossa ischiatiche maggiore di quella degli uomini, ma tutto questo risulta vero solo se i due bacini, quello maschile e quello femminile, fossero della stessa taglia.
Dato però che per più del 70% delle donne (in particolare tra quelle che praticano ciclismo) la taglia media corporea, e di conseguenza quella del bacino, è nettamente inferiore alla media maschile, risulta che la distanza media delle due tuberosità ischiatiche delle donne non è più ampia di quella degli uomini.
Uno studio condotto su di un campione di popolazione ciclistica multietnico di 49.785 persone divise tra maschi e femmine ha dimostrato che la percentuale più alta di soggetti maschi (24%) registra una distanza delle ossa ischiatiche di 121 mm, mentre il 24% delle donne mostra un valore di 111 mm.
Se si allarga leggermente la forbice si può notare che il 61% degli uomini ha un valore compreso tra 116 e 126 mm, mentre il 60% delle donne è compresa tra 106 e 116 mm.
In conclusione, anche i dati scientifici confermano definitivamente quanto anticipato all’inizio, ovvero che il bacino delle donne è mediamente più stretto di quello degli uomini, per il semplice fatto che la taglia media corporea femminile è inferiore a quella maschile.